Un’apertura d’eccezione per la stagione 2009/10 del Teatro Il Primo, ribalta-bomboniera dei Colli Aminei, prezioso osservatorio in miniatura su un circuito minore (talora) solo per mezzi economici, non certo per meriti performativi e velleità artistiche, un’apertura d’eccezione – dicevamo – che ha avuto per protagoniste Le Rondinella, punto di riferimento della canzone d’autore napoletana, brillanti e giovani esponenti di una tradizione melodica in grado di coniugare con intensità e carattere suggestioni diverse e diverse atmosfere, appassionando e conquistando il pubblico con la personalità dirompente di chi ha fatto dell’impegno artistico una ragione di vita prima ancora che una consuetudine professionale.
Così, nella piccola e curatissima sala gestita dall’attore e regista Arnolfo Petri, giovedì 15 ottobre è andata in scena “Napulitanata”, recital elegante ed intimista di Francesca ed Amelia Rondinella introdotto proprio da Petri nelle vesti di declamatore dei suoi stessi versi, un concerto apparentemente minimalista, con soli due musicisti in scena che hanno accompagnato con grazia e ricchezza armonica le due sorelle esaltando la qualità e la potenza delle loro voci, voci in grado di brillare con decisione anche in performance che, come questa, potrebbero definirsi quasi una mini-suite vocale da camera, operazione di verificabile raffinatezza artistica che nulla ha da invidiare alla dimensione spettacolare dell’applauditissimo “Canto do Mar”.
Complementari ed armoniche come sempre, le due bellissime sorelle, ora drammatiche e struggenti, ora sarcastiche ed appassionate, hanno letteralmente trascinato il pubblico del Teatro in un itinerario musicale vario ed articolato, spaziando dalle struggenti note de “Les Feuilles Mortes” di Prévert a quelle splendide ed appassionate di una delle più belle canzoni d’amore firmate da Ernesto Murolo, cioè “Paraviso e fuoco eterno” , passando per le magistrali interpretazioni dei testi agrodolci di Viviani, quali “Celeste e Ines” e “ ‘O nnammurato mio”, delle indimenticabili poesie di Salvatore Di Giacomo, come “Pianefforte ‘e notte”, “Marechiare” e “Napulitanata” da cui il concerto trae, appunto, il proprio titolo, senza disdegnare stimolanti incursioni in un repertorio più contemporaneo, sebbene sempre radicato alla migliore tradizione locale, come nel caso di “Femmene ‘ e mare”, brano che fu interpretato da una quanto mai temperamentosa Lina Sastri nell’edizione di Sanremo del 1992, o di “Suonno d’ajere”, stupenda canzone di Pino Daniele, contenuta nell’album cult “Terra mia” del 1977.
Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino, allora è proprio il caso di dire che, grazie al volo melodico di Francesca ed Amalia Rondinella, il Teatro Il Primo sta probabilmente per affrontare la migliore stagione teatrale che potevasi immaginare.
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